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COS’È LA GNATOLOGIA?

Chi è lo gnatologo?

Di cosa si occupa la gnatologia?

La gnatologia è una branca dell ‘odontoiatria che studia la fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare. In sostanza, studia le funzioni e le correlazioni che ci sono tra i movimenti di tutta l’ articolazione temporo mandibolare (ATM), che va appunto dalla nostra mandibola fino alle nostre orecchie.

L’ obiettivo di questa disciplina è l’individuazione del corretto equilibrio tra le strutture dell’ articolazione temporo-mandibolare (ATM), assicurando così un armonico funzionamento. In caso di disfunzioni, lo gnatologo si occuperà di proporre al paziente una terapia per il ripristino dell’ equilibrio fisiologico tra le strutture di tale complesso articolare.

Che cosa significa disturbi gnatologici?

I disturbi gnatologici sono tutte quelle disfunzioni stomatognatiche che derivano dall’ alterazione del corretto rapporto tra le componenti anatomiche dell’ Articolazione temporo-mandibolare (ossa mandibolare, denti, ossa temporali, capsule articolari, legamenti, dischi articolari, cartilagini, muscoli e innervazioni ).

I disturbi gnatologici sono anche chiamati Disordini cranio mandibolari (DCM).



Gnatologia: i disturbi più frequenti

Essendo l’ articolazione temporo mandibolare piuttosto complessa, i disturbi che studia lo gnatologo possono essere ampi e vari. Quelli più frequenti sono strettamente legati a denti, mandibola, orecchie, occhi, testa, collo, spalle o schiena, ovvero:

  • Malocclusioni
  • Click o “schiocchi” articolari della mandibola durante il suo movimento
  • Bruxismo o digrignamento
  • Mal di denti o gengive
  • Difficoltà di deglutizione
  • Difficoltà di masticazione
  • Disturbi della postura
  • Mal di testa, cefalea, dolore miotensivo, dolore alle tempie
  • Mal di orecchie, acufeni, ronzii fastidiosi, capogiri, vertigini
  • Dolore muscolare intorno all’ occhio, vista sfocata
  • Dolore e rigidità cervicale 
  • Mal di schiena

Gnatologia e problemi della salute orale

Occorre sottolineare che alcune problematiche del cavo orale, legate ad esempio alla posizione e alla forma degli elementi dentari, possono influenzare la salute dei muscoli masticatori e di conseguenza anche quella di gruppi muscolari come quelli della testa, del collo e della schiena.

Alcuni dei disturbi gnatologici elencati nell’ immagine possono quindi essere legati a problemi dentari “nascosti” che non si sono mai diagnosticati oppure a problemi dentari “individuati ma non risolti” nel tempo.

In entrambi i casi è utile fissare una visita con uno gnatologo, al fine di effettuare una diagnosi precisa e impostare una terapia personalizzata.


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Gnatologia e bite

Per la cura di alcuni disturbi gnatologici viene utilizzato il bite, ovvero un dispositivo trasparente che consiste in una placca di resina con la funzione di correggere le malocclusioni, le dislocazioni della mandibola e anche la postura.

Tale apparecchio permettere alla muscolatura di rilassarsi e di riequilibrare le strutture dell’ ATM, risolvendo in molti casi i vari sintomi elencati in precedenza.

Quanto dura un bite gnatologico?

Solitamente un bite gnatologico ha una durata variabile a seconda della sua tipologia:

  • Bite ortodontico 1-2 settimane
  • Bite di contenzione  6-9 mesi
  • Bite per il bruxismo 2-3 anni

Alcuni bite si indossano esclusivamente la notte, mentre altri richiedono sia ore diurne che notturne per la loro massima efficacia.

In che cosa consiste la visita gnatologica?

Di solito, durante la visita, il medico gnatologo pone domande riguardo alla storia clinica del paziente. Questo gli consente di capire qual è l’ origine della causa dei suoi disturbi.

In seguito, tramite una serie di test strumentali, si raccolgono dei dati per valutare con precisione qual è lo stato dell’apparato dentario, stomatognatico e temporo-mandibolare del paziente.

Gli esami più comuni da effettuare sono i seguenti:
  • Risonanza magnetica (o cinerisonanza) dell’ATM;
  • Ortopanoramica (radiografia ai denti);
  • Kinesiografia della mandibola: rileva i movimenti di apertura e chiusura della bocca durante la masticazione o la deglutizione per mostrare eventuali movimenti scorretti;
  • Pedana postumetrica e stabilometrica: mentre il paziente si mantiene in piedi sulla pedana, questa rileva dove si accumulino i carichi.

Quanto dura una visita gnatologica?

Generalmente una visita gnatologica dura 45 minuti – 1 ora, in relazione al tipo di problematica che il paziente riporta e agli esami diagnostici che deve effettuare.



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  • Chi è lo gnatologo?
Chi è lo gnatologo?

Il medico gnatologo è lo specialista che si occupa dell’equilibrio funzionale del cosiddetto apparato stomatognatico. Fa attenzione all’equilibrio dell’apparato scheletrico generale e alle conseguenze a carico della postura. È un professionista che si interfaccia con l’ortodonzia, l’ortopedia e l’osteopatia.


  • Che cos’ è la gnatologia posturale?
Che cos’ è la gnatologia posturale?

La gnatologia posturale si può definire come quella parte della gnatologia che si occupa dello studio delle disfunzioni posturali derivanti da un disturbo dell’ articolazione temporo mandibolare come per esempio una malocclusione dentale o una difficoltà di masticazione.

In questi casi è fondamentale avere uno specialista che tenga conto delle relazioni complesse dell’ apparato stomatognatico, cioè quell’insieme di strutture anatomiche e funzionali coinvolte nella nutrizione-masticazione-respirazione-deglutizione del cibo, ecc.


  • Qual è la terapia più comune in gnatologia?
Qual è la terapia più comune in gnatologia?

La terapia più comune è costituita dall’uso di un bite costruito su misura per i problemi del paziente. Solitamente il bite viene usato durante il sonno. In alcuni casi può essere necessario usarlo anche di giorno o durante determinate attività sportive. Il bite permette lo spostamento della mandibola e delle arcate dentali verso una posizione corretta.

Di grande importanza sono anche il rilassamento dei muscoli coinvolti, la decompressione dell’ATM e gli effetti benefici sulla postura dovuti al bite. Nei casi più gravi, il bite potrebbe non risultare sufficiente. In questo caso lo gnatologo potrebbe suggerire di ricorrere a un intervento chirurgico. Ma nella maggior parte dei pazienti il trattamento con bite avrà successo nella diminuzione o scomparsa dei problemi posturali e occlusivi.


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